L’area di Funtana Raminosa è situata nella Sardegna Centrale, tra le regioni della Barbagia di Belvì e del Sarcidano, ed interessa una superficie di circa 145 Kmq, pari al 3,85% della superficie complessiva del Parco Geominerario della Sardegna.
L’importanza dell’area dal punto di vista geominerario si deve soprattutto alla presenza di una importante miniera di rame, Funtana Raminosa, appunto, che ha svolto un ruolo particolarmente significativo nella storia della metallurgia di questo metallo a partire dell’età eneolitica. Limitrofo a Funtana Raminosa è anche il giacimento di ferro di Giaccurru-Perdabila in cui si svolse una limitata attività estrattiva in tempi diversi.
La vastità dei boschi e delle zone ancora vergini ha consentito il mantenimento di una fauna di straordinario interesse. Abbondano i mufloni, che trovano rifugio nelle cime più alte, e le aquile reali.
È in questo contesto ambientale di notevole rilevanza che si inseriscono i siti minerari di Funtana Raminosa, Giacurru - Perdabila e di Corongiu-Seui, ricchi di testimonianze di lavoro minerario e di beni di archeologia industriale. Alla miniera di Funtana Raminosa è legata una parte fondamentale della storia della Sardegna. Infatti, in tale località, lungo le rive del Rio Saraxinus, antiche genti scavarono anguste gallerie, che affondavano per molti metri nelle ricche sacche di minerali di rame, segni, questi di una antica attività estrattiva che non sfuggirà agli ingegneri che, nel secolo scorso, studiarono la miniera. Alcuni dischi di porfido, del diametro di 5-10 centimetri ritrovati in situ, probabilmente usati per frantumare il minerale, vennero attribuiti ai romani.
Successivamente, si scoprirono interi cantieri sotterranei antichissimi, nei quali la calcopirite e la galena erano state completamente asportate. Intorno alla miniera sono localizzate diverse fonderie nuragiche, nelle quali si affinava la metallurgia del bronzo.