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La Sardegna è una tra le regioni di Italia con il più elevato numero di concessioni minerarie (oltre 600). I territori del Parco Geominerario offrono manifestazioni minerarie uniche al mondo, capaci di interessare gli studiosi più esigenti, gli appassionati, gli amanti della cultura e della scienza.

Nell’entroterra ma anche sulle coste, sono evidenti le modificazioni del paesaggio causate dall’attività estrattiva praticata nel tempo. Lo testimoniano i numerosi esempi di ingegneria industriale che ancora oggi connotano il territorio.

La magnifica varietà della tipologia, quantità e ricchezza delle mineralizzazioni che, elevatesi a rango di giacimenti minerari, sono state oggetto di sfruttamento per migliaia di anni rappresentano una chiara e diretta conseguenza della straordinaria diversità degli eventi geologici che si sono susseguiti negli ultimi 500 milioni anni.

Quasi tutte le concentrazioni di minerali utili che contraddistinguono l’ambiente geologico della Sardegna, specie se molto antiche, rappresentano il frutto di una multipla storia minerogenetica, caratterizzata da complesse e lunghe vicende evolutive che hanno trasformato la struttura e la composizione delle mineralizzazioni primitive, formando nuovi e più consistenti corpi mineralizzati. Complessivamente in Sardegna, sono stati messi in evidenza 7 (sette) periodi metallogenici principali sviluppatisi a partire dal Cambriano Inferiore , dei quali i primi cinque sono i più importanti e si sono sviluppati durante l’Era Paleozoica e la transizione Permiano-Triassico, il sesto si è sviluppato durante il Mesozoico (Cretacico medio) e il settimo durante il Cenozoico. Oltre a questi principali periodi metallogenici ricordiamo anche i depositi di carbone, nella fattispecie quelli di antracite del Permiano e quelli di carbone sub-bituminoso ("Lignitifero" Auct.) dell’Eocene inferiore.

Dal 1850 ad oggi si possono certamente contare oltre 250 concessioni per lo sfruttamento di minerali metalliferi. A queste si aggiunge, inoltre, un numero impressionante di permessi di ricerca produttivi (cioè quelli che hanno estratto quantità di minerale per un certo periodo di tempo) che in parte sono diventati miniere, in parte sono stati inglobati da miniere già in produzione, in parte non sono stati rinnovati. Ne consegue che numerose sono nell’Isola le aree interessate dalle attività mineraria. In pratica, tutto il territorio dell’Isola è stato interessato da coltivazioni minerarie con una maggiore concentrazione osservabile nella Sardegna sud-occidentale, in quella sud-orientale, in Barbagia, Sarcidano e Nurra, settori che in buona parte corrispondono alle “otto aree minerarie storiche” del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.