
Il
Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari
ospita due istituzioni scientifiche di notevole importanza. Si tratta del Museo
sardo di Geologia e Paleontologia "Domenico Lovisato" e del Museo di
Mineralogia "Leonardo De Pruner".
Il
nucleo originario delle collezioni risale al Viceré di Sardegna Carlo Felice di
Savoia che nel 1806 pose a disposizione degli studiosi la significativa
raccolta personale di minerali e fossili. Ulteriori importanti reperti si sono
aggiunti nel tempo, tra i quali i numerosi campioni raccolti nell’Isola da
Alberto Ferrero Conte della Marmora tra il 1823 e il 1853.
Oltre 28.000 esemplari compongono oggi le raccolte, tra i quali due giganteschi tronchi d’albero fossilizzati e silicizzati provenienti da Zuri, un tempo facenti parte della foresta miocenica della vallata del Tirso e il cranio di un Tomistoma calaritanus, una specie di coccodrillo vissuta in Sardegna nel tardo Miocene. Scoperto nel 1868 a Cagliari, nel corso di lavori nella Piazza d’Armi, il fossile fu studiato dal paleontologo spezzino Giovanni Capellini. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale il cranio fu seriamente danneggiato. Perse il lungo rostro dentato in occasione di una incursione alleata sul capoluogo isolano.
Ulteriori informazioni
Address:
Università degli Studi di Cagliari. Museo Sardo di Geologia e Paleontologia,
Via Trentino, 51 - 09127 Cagliari
Web: Unica
Geomusei
Tel: +39 070 6756618
e-mail: musei.dister@unica.it
Una veduta della sala del Museo (Foto Alberto Monteverde PGSAS)
Resti fossili rinvenuti a Castelsardo di un Praemegaceros Cazioti, specie estinta di
cervide vissuta in Sardegna e Corsica fra il tardo Pleistocene Medio e la prima
parte dell'Olocene (Foto Alberto Monteverde PGSAS)
Scheletro di un Prolagus sardus, mammifero lagomorfo appartenente alla famiglia Prolagidae, presente in Sardegna, Corsica e isole minori a partire dal Pleistocene inferiore, estintosi probabilmente in epoca romana (Foto Alberto Monteverde PGSAS)
Il
martello di Alberto Ferrero della Marmora, utilizzato per le sue ricerche
svolte in Sardegna tra il 1819 ed il 1857 (Foto Alberto Monteverde PGSAS)
Il cranio di un Tomistoma calaritanus, una specie di coccodrillo vissuta in Sardegna nel tardo Miocene (Foto Alberto Monteverde PGSAS)
Il paleontologo Giovanni Capellini che riconobbe l’unicità del Tomistoma calaritanus (Foto Accademia delle Scienze di Torino - 0106 B)