LA CHIESA DI SANTA BARBARA A MONTEPONI - IGLESIAS

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In Sardegna è assai diffuso il culto di Santa Barbara. Come è noto, essa è la onorata patrona dei minatori. Per tale ragione nelle zone a vocazione mineraria, cantieri e laverie, pozzi e gallerie, recano il suo venerato nome.

Non solo luoghi di lavoro ma anche e soprattutto luoghi di culto. Sono infatti numerose le chiese e le cappelle a lei consacrate dove una incrollabile devozione percorre le famiglie dei minatori.

La storica miniera di Monteponi a Iglesias non fa eccezione. Già nella seconda metà del XIX secolo i lavoratori potevano rinfrancarsi lo spirito in una piccola ma graziosa cappella consacrata alla santa di Nicomedia, edificata rivisitando le forme dell’architettura gotico-catalana, introdotta dagli Aragonesi in Sardegna nel XIV secolo, durante la conquista militare dell’isola.

La facciata, scandita da archi a sesto acuto e strette monofore, era dominata da un elegante campanile a vela. All’interno, nell’unica navata conclusa da un piccolo presbiterio, trovavano posto i banchi lignei riservati ai fedeli. Una breve balaustra separava l’aula dall’altare. Il sacro tabernacolo era sovrastato da un imponente crocifisso ligneo cinto da immagini sacre.

Forse a causa di incuria o per scarsa manutenzione, la piccola chiesa rovinò alla fine degli anni Quaranta del secolo scorso, tuttavia sostituita da un nuovo e più grande tempio.

L’odierna chiesa si trova nel piazzale antistante il moderno accesso agli impianti della miniera. Concepito inizialmente per ospitare la locale Casa del Fascio, l’edificio fu inaugurato nel 1936. Nel secondo dopoguerra fu trasformato in chiesa con l’aggiunta del campanile e di un timpano scalettato sulla cornice sovrastato da una croce.



La facciata della vecchia chiesa di Santa Barbara a Monteponi crollata alla fine degli anni Quaranta (Arch. PGSAS)



L’interno della vecchia chiesa (Arch. PGSAS)



Iglesias 1927. Processione per la festa di Santa Barbara (Arch. PGSAS)



L’attuale chiesa di Santa Barbara a Monteponi, nata come Casa del Fascio nel 1936, adibita a chiesa nel secondo dopoguerra (Foto Alberto Monteverde PGSAS)



L’edificio della Casa del Fascio, come si presentava negli anni 40 del secolo scorso (Arch. PGSAS)



La scorta d’onore di Santa Barbara, formata da Minatori e Vigili del Fuoco, il giorno della sua festa durante una funzione celebrata nell’omonima chiesa presso la Miniera di Monteponi (Foto Alberto Monteverde PGSAS)