CARLOFORTE E LA SUA STORICA BILANCELLA

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Fino agli anni Venti del secolo scorso, i grandi mercantili impiegati per il trasporto del minerale estratto nelle miniere del Sulcis – Iglesiente erano indirizzati nel porto di Carloforte, considerato lo scalo principale del sud ovest sardo per le operazioni di carico ed il secondo, dopo Cagliari, in termini di traffico commerciale marittimo. Il porto tabarchino garantiva un’ampia baia protetta, sufficiente pescaggio, nonché attrezzature portuali e maestranze idonee.

Per il trasporto dagli approdi minerari, prossimi agli impianti d’estrazione, a Carloforte, veniva impiegato un particolare tipo di imbarcazione denominato Bilancella o Battello, nella sua versione maggiorata. La costruzione nautica prendeva spunto dal leudo, tradizionale barca a vela latina di origine ligure, ed era usata per la pesca del corallo e di altre specie, in particolare l’aragosta, dai pescatori dell’isola di San Pietro.

Realizzata in legno, l’imbarcazione era lunga tra gli 8 e i 12 metri. Caratterizzata da un profilo filante, con prua e poppa rastremate, la Bilancella garantiva ottime doti nautiche, in grado di tenere bene il mare. L’ampia vela latina, dalla tipica forma triangolare, era sorretta da un lungo albero inclinato verso prua chiamato antenna, a cui potevano aggiungersi uno o più vele minori a prua, chiamate fiocco.

Il trasporto e le operazioni di carico e scarico, molto faticose e pericolose, venivano eseguite dai cosiddetti “galanzieri”, così chiamati perché il minerale maggiormente trasportato era la galena (solfuro di piombo) denominata in tabarchino galanza.

Gli approdi minerari

Tra i principali approdi minerari dislocati lungo la costa si ricorda quello di Buggerru, di particolare importanza anche per via della presenza dell’impianto della Laveria “Malfidano” e lo scalo di Cala Domestica dove, oltre al minerale,  confluiva il carbone da legna proveniente dalla tenuta della famiglia Modigliani, situata nella vicina località di Grugua. 

Altri approdi erano a Masua, Portixeddu, frazione del Comune di Fluminimaggiore, Nebida, Funtanamare, Carloforte e Is Canneddas, l’attuale Portovesme.



I galanzieri caricano alcune bilancelle sulla spiaggia di Buggerru nei primi anni del secolo scorso (Arch. PGSAS)



Una flottiglia di Bilancelle a pieno carico veleggia verso il porto di Carloforte (Arch. PGSAS)



Profilo e sezione della tipica Bilancella carlofortina (Arch. PGSAS)



Gli approdi minerari dislocati lungo la costa sud occidentale della Sardegna dai quali partivano le bilancelle cariche di minerale destinato all'imbarco nei piroscafi all'ormeggio nel porto di Carloforte (Arch. PGSAS)



La Ruggero II, storica bilancella carlofortina restaurata alcuni anni fa, veleggia innanzi dall'approdo di Porto Flavia (Arch. PGSAS)