Riserva della Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo, Italia
Provincia di Nuoro
Categoria: Patrimonio Unesco
L’inclusione della Riserva della Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo nella Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera è un traguardo nazionale UNESCO ottenuto il 14 giugno del 2017 nel corso della 29esima Sessione del Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma Uomo e Biosfera dell’UNESCO (ICC-MAB) tenutosi a Parigi.
Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato al territorio isolano che racchiude le aree protette “Parco di Tepilora” e “Montalbo”, il “Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna” e diverse zone forestali. Inoltre è anche rappresentativo della tradizione sarda del “Canto a Tenore”, riconosciuta Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO.
La nuova Riserva MAB è nata grazie ad un processo di condivisione molto sentito, guidato dal Parco regionale di Tepilora e Montalbo, che ha coinvolto ben 17 Comuni della Sardegna nord-orientale, tra la Barbagia e le Baronie, ricadenti nelle province di Olbia-Tempio e Nuoro che sono: Alà dei Sardi, Bitti, Buddusò, Budoni, Galtellì, Irgoli, Loculi, Lodè, Lula, Onanì, Padru, Posada, Siniscola, Torpè, Orune, Osidda e San Teodoro.
L’Ente gestore è l’Ufficio Riserva MAB Tepilora, Rio Posada e Montalbo. La Riserva MAB copre una superficie di 165.173 ettari, con una popolazione residente di circa 50 mila abitanti collocata per oltre il 50% nei tre comuni costieri di Siniscola, Budoni e Posada, e che si quintuplica durante la bella stagione.
L’area della Riserva MAB risulta delineata dal bacino idrografico del Rio Posada e caratterizzata da un marcato contrasto morfologico, originato dalla particolare geodiversità territoriale per la presenza di rocce magmatiche, metamorfiche e sedimentarie. Il paesaggio mutua repentinamente in pochi chilometri, passando da quello montano con i vari massicci del Montalbo, Monti di Alà, Monte Nieddu che la circondano, verso un’ampia zona pianeggiante che evolve verso l’area costiera. A livello ecosistemico, la riserva della biosfera offre un habitat che ospita numerose specie endemiche di anfibi, rettili e invertebrati, oltre mufloni (Ovis musimom), gatti selvatici (Felis silvestris lybica sarda), pernici sarde (Alectoris barbara), lepri sarde (Lepus capensis maditerraneus), martore (Martes martes latinorum), gallinaccio di palude (Porphyrio porphyrio) e cinghiali (Sus scrofa). Ricordiamo che la Sardegna è uno dei principali hotspot di biodiversità nel Mediterraneo con alti livelli di endemicità. Sono 183 le piante endemiche esclusive dell'isola e 91 le piante endemiche nella provincia biogeografica dell'arcipelago sardo-corso-toscano. Inoltre, 121 unità tassonomiche della flora sarda sono minacciate secondo criteri IUCN o inserite in elenchi di particolare attenzione, come quella delle specie più minacciate delle isole del Mediterraneo.
La cultura della Sardegna, specialmente quella delle parti della Barbagia e delle Baronie che ricadono all'interno della Riserva, nasce dal profondo legame esistente tra l’uomo e la natura. Introduce ulteriori relazioni sistematiche tra l'entroterra e la costa, il mondo reale e il mondo simbolico, la libertà e la sottomissione, la solitudine e la comunità, la vita e la morte. C'è una ricerca dell'equilibrio in tutte queste sfere, che hanno plasmato la cultura sarda e stabilito un paesaggio aspro, grezzo, essenziale, pieno di riferimenti simbolici e poetici. È il dominio di ampi silenzi che emergono da altopiani scarsamente popolati e scarsamente urbanizzati, dai boschi, dai piccoli centri e dai vasti pascoli, dai collegamenti stradali che scoraggiano, ma allo stesso tempo affascinano i viaggiatori.
L’area della Riserva della Biosfera, di forte e contrastante dualità ma unita a livello ecologico e socio economico dall’andamento del Rio Posada, ha dimostrato di essere un esempio emblematico dell’equilibrio dinamico e peculiare tra l’ambiente e l’azione dell’uomo che, sin dal Neolitico, attraverso una storia travagliata di identità e contaminazioni, ha consentito la conservazione e l’evoluzione di diversi paesaggi naturali e culturali.
Il riconoscimento MaB UNESCO rappresenta perciò il punto di partenza con il quale si possono mettere in campo azioni forti e condivise che contribuiscono a rendere noto il territorio e soprattutto ad apprezzarlo, inteso come un’entità unica e omogenea, mantenendo conservati e rafforzati i forti caratteri identitari, con lo scopo ultimo di perseguire il ricercato obiettivo di uno sviluppo sostenibile.
Links utili:
https://en.unesco.org/biosphere/eu-na/tepilora-rio-posada-montalbo
http://www.unesco.it/it/RiserveBiosfera/Detail/365
https://www.minambiente.it/comunicati/tepilora-ecco-la-15ma-riserva-mab-unesco-italiana