
Canto a Tenore
Sardegna
Categoria: Patrimonio Unesco
Il Canto a Tenore si è sviluppato all’interno della cultura rurale sarda e rappresenta una forma di canto polifonico eseguito da un gruppo di uomini con differenti toni di voce, chiamati bassu, contra, boche e mesu boche. Una delle sue caratteristiche è il timbro profondo e gutturale dei cantanti bassu e contra. Viene cantato in piedi, in piccoli circoli. Il solista canta un brano di prosa o un poema mentre le altri voci creano un coro di accompagnamento. La maggior parte delle formazioni di Canto a Tenore vivono in Barbagia e nelle aree interne della sardegna. L’arte del canto ha un legame particolarmente intenso con la vita quotidiana delle comunità locali. Spesso viene cantato in forma spontanea in taverne chiamate su zilleri ma non mancano occasioni più formali come i matrimoni, la tosatura delle pecore, le festività religiose o durante il carnevale barbaricino.
Il Canto a Tenore può contare su un vasto repertorio che varia da un’area della Sardegna all’altra. Le melodie più comuni sono le serenate dette boche ‘e notte (la voce della notte) e le canzoni per le danze, come i mutos, i gosos e i ballos. Il testo si basa su poemi antichi così come su composizione contemporanee, che raccontano temi di attualità come l’emigrazione, la disoccupazione e la politica. Da questo punto di vista le canzoni costituiscono un’espressione culturale tradizionale e al tempo stesso contemporanea. Il Canto a Tenore è particolarmente fragile a causa dei cambiamenti